Nel suo mese di residenza ai piedi del vulcano, Brulat ha osservato il rapporto degli abitanti di questo territorio con Lei, la montagna, l’Etna. Quali suggestioni crea? Che emozioni genera sentirne il suono, percepire la vita e l’energia che si manifesta in ogni colore e forma che crea?
È liquido?
Ho arpentato l’Etna, ascoltandola, ascoltando
i suoi abitanti, umani e non umani, attraverso i suoi spazi vibranti si accumulano strati di crosta. Intrecci infiniti del nascente cosmico. Mentre cammino attraverso un flusso di lava ghiacciato, improvvisamente mi prende.
Il corpo attraversato da un respiro. Abbracciato dalla flora, tagliato da rocce laviche il mio corpo mi sfugge
L’evidenza improvvisa della porosità di esseri legati e slegati, in dialogo con il liquido complessivo.
La presenza che si sente raccogliendomi, spesso mi accompagna mentre cammino attraverso la terra che emana.
Preso dall’Etna, ho raccolto ciò che è dato, toccare, collegare, associare, dialogare, Fragili sospensioni, conversazioni,
Gli abitanti ripetono dialogando con Lei
« Lei è Noi »
E’ questa la domanda a cui ha cercato di rispondere con un percorso artistico che parte dal vigneto, di fronte alla sala degustazioni, e raggiunge il bosco.
Walking Art presso Cottanera è formata da varie installazioni scultoree, sospensioni, galleggianti attraverso la colata lavica vicino e nella residenza, realizzate con materiali dati dai terreni. Le parti sonore sono registrazioni dell’Etna ed estratti di interviste agli abitanti che vivono con Lei.
Le parole delle persone della cantina, degli abitanti di Randazzo, degli incontri di Ruben sul vulcano.
Un percorso che i visitatori della cantina potranno scoprire, come una degustazione nella degustazione, finché i materiali naturali faranno il loro naturale decorso.