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La mostra Embrasement di Brulat in cantina: suoni ed elementi della natura per indagare il rapporto col vulcano

Un percorso che si snoda tra la sala degustazione, la barriccaia e la cantina. Le opere della collezione di Brulat insieme all’installazione creata nel corso della residenza trascorsa ai piedi del vulcano: un’opera che unisce suggestioni sonore ed elementi della natura incisi dall’artista con alcune delle parole raccolte intervistando le persone della cantina per indagare il rapporto con il vulcano. 

E’ questo il cuore di Embrasement, la mostra personale dell’artista francese Ruben Brulat (1988) che abbiamo organizzato in occasione della seconda edizione di Cottanera Visioni, in collaborazione con la Galleria Ncontemporary (Milano, Londra).

Attraverso un dialogo tra spazio selvaggio e uomo, Brulat investiga infatti il rapporto con l’ambiente e con il suo corpo. Da anni l’artista ha mostrato un particolare interesse per i territori vulcanici, cercando di avvicinarsi in questo modo all’origine del tutto. Celebre per i suoi autoritratti fotografici in ambienti selvaggi, Brulat porta sull’Etna la sua ricerca fatta di un approccio multimediale e materico.

«Agli inizi la fotografia è stata centrale nella mia produzione artistica, fino al 2014, poi mi sono avventurato con nuove forme come la scultura, entrambi i miei genitori sono artigiani che utilizzano legno e ceramica, ma anche video e audio. Sto cercando risposte a tante domande, di fronte a forze più grandi di noi, in senso cosmologico. Domande che vengono da dentro e riguardano noi come specie, il nostro posto nel mondo, le nostre origini e il perché delle cose», spiega Ruben Brulat in merito alla natura della sua ricerca. 

Domande che ha posto a tante delle persone della cantina – Gino, Carmelita, Giulia e molti altri – in una costante ricerca che ha incluso anche alcuni abitanti di Randazzo, con la volontà di esplorare cosa l’Etna rappresenta per coloro che ci vivono, quali emozioni genera, quale connessione più profonda si cela nel rapporto uomo-natura. E’ così che è nata l’opera frutto della residenza dell’artista ai piedi del vulcano.


«Credo nella ricerca artistica e da sempre sono affascinata dalla capacità di chi riesce a portarci, attraverso le sue opere, ad un livello di connessione con noi stessi più profondo – spiega Mariangela Cambria, Cottanera. –  Fin da piccola, accompagnata da mio padre, ho ammirato il potere di un linguaggio diverso da quello che solitamente usiamo. Ed è ciò che ho voluto portare in cantina con Cottanera Visioni, un progetto che cresce e che ogni giorno di più coinvolge tutto ciò che ruota intorno alla tenuta ed al suo territorio, a partire dalle persone che quotidianamente la vivono».

Visioni vuole essere anche un modo per restituire al territorio parte della bellezza che ci offre. E grazie a Brulat è diventata anche l’occasione per scoprire cosa questa bellezza genera in ognuno di noi.

La mostra sarà visitabile dal 6 giugno al 15 ottobre 2022 dalle 10.00 alle 18.00, da lunedì al sabato, su prenotazione, presso la Cantina Cottanera, Strada Provinciale, 89 – Contrada Iannazzo, 95030 Castiglione di Sicilia CT. 

Il percorso attraverso il vigneto e le installazioni naturali saranno visitabili sino al loro naturale deperimento.

Dicono di noi

La Sicilia – Ruben Brulat, l’artista immerso nella pietra lavica dell’Etna

Cronache di gusto – Torna “Cottanera Visioni” con la mostra Embrasement di Ruben Brulat

Wine News – “Cottanera Visioni 2022”: la mostra “Embrasement” dalla performance di Ruben Brulat sull’Etna

Nel Piatto, Il Sole24Ore – Cottanera, sull’Etna le visioni di Ruben Brulat

Art Tribune – Arte contemporanea in cantina sotto l’Etna da Cottanera

Repubblica.it – L’uomo, la natura, la montagna. L’Etna metafora del ciclo della vita nella mostra di Ruben Brulat